L’INTERVISTA – Alessandra Celletti: “Il mondo sta attraversando cambiamenti non facili da comprendere”

L'eccellente ed eclettica pianista romana parla della sua ultima uscita discografica PIANO ENCORES e degli altri progetti in corso

Alessandra complimenti, stai vivendo un periodo particolarmente creativo e movimentato. Raccontaci cosa stai facendo.

È un periodo strano, il mondo sta attraversando cambiamenti non facili da comprendere: la digitalizzazione ad esempio. Anche il mondo musicale ne risente e da musicista mi sento piuttosto confusa. Ma forse questo non è un male. La confusione impone di ritrovare un ordine e un senso ed è quello che sto cercando di fare. Soprattutto cerco di non perdere di vista il motivo fondamentale per cui ho deciso di suonare e di comporre: essere in contatto con le persone e dare felicità attraverso i suoni. Internet, come tutte le cose, può essere un limite o una grande possibilità. Anche se non sempre è facile io cerco di usare al meglio questo mezzo che mi ha fatto conoscere meravigliose realtà musicali in ogni parte del mondo. In questo periodo, ad esempio, sono in contatto con Emilie, una dolcissima bambina di otto anni che vive in Thailandia. Lei suona benissimo il piano e spesso mi sorprende e mi rende felice interpretando le mie composizioni. Emilie è la figlia di Paul Barton, un bravissimo pianista che conosco dai tempi di MySpace.

La tua ultima uscita discografica PIANO ENCORES è una raccolta di celebri pagine pianistiche: Bach, Beethoven, Mozart, Brahms, Chopin e Debussy. Come nasce questo album?

Amo la musica a 360 gradi e non mi piace fare gerarchie tra i generi musicali. Amo il pop, il rock, il punk, la sperimentazione elettronica, ma a un certo punto, soprattutto nei periodi più difficili, sento il bisogno di tornare alle mie origini classiche. È come tornare a casa e trovare un luogo sicuro e bello. In questo album ho scelto di riproporre pagine pianistiche a cui sono stata particolarmente legata e che ho spesso suonato come bis nei miei concerti più “istituzionali”. Sono pagine di grande impatto emotivo, molto cantabili. Pagine che restano nel cuore. PIANO ENCORES è stato pubblicato in digitale dall’etichetta inglese Double J e su Spotify ha già oltre centocinquantamila ascolti in tante parti del mondo. Sono molto felice perché è la dimostrazione che, nonostante i cambiamenti, la musica classica e il pianoforte hanno sempre la capacità di comunicare in modo diretto e di eliminare le barriere.

L’incontro con Dario Zaid ha inaugurato una nuova direzione nella tua vita artistica.

Mi piacciono le collaborazioni, ma solo se nascono in modo spontaneo e autentico, come in questo caso. Sono davvero contenta di aver incontrato Dario Zaid nel mio percorso artistico. Lui è musicista e videomaker quindi condividiamo queste due passioni: i suoni e le immagini. Lavoriamo bene insieme perché abbiamo una sensibilità simile. Siamo entrambi curiosi e ci piace sperimentare mettendoci in gioco e senza troppa paura del giudizio. In questi ultimi mesi abbiamo realizzato “Trittico” un progetto “visionario” nel quale Dario Zaid mi ha filmato in tre performance pianistiche alla luce di tre colori fondamentali e di tre stati d’animo. Performing Passion è il primo video del Trittico. Attraverso il colore rosso la performance evoca sensualità e passionalità in un mood molto personale. Il montaggio è ricco di “colpi di scena” con l’intento di trasportare lo spettatore da un mondo “classico” ad un mondo onirico e incantato.

Il secondo video del Trittico è Performing Liberty. Questa volta il colore è il blu con tutte le sue sfumature. Per me il blu è il colore della libertà perché mi evoca il cielo e il mare, spazi senza confini. Il brano che ho scelto per questa performance (e qui registrato in presa diretta), è un frammento dall’album #cellettiblue, un vinile blu stampato a tiratura limitata in 500 copie numerate. Questa musica l’ho composta sul mio vecchio pianoforte di quando ero ragazzina mentre mia mamma dipingeva accanto a me. E proprio questi dipinti abbiamo utilizzato come sfondo e scenografia.

Performing Happyness, ultimo video della serie, mette in scena la felicità attraverso il colore giallo e una musica ritmica e scherzosa nonostante la tonalità che oscilla tra maggiore e minore.

Finalmente torni a suonare dal vivo anche a Roma! Il concerto del 6 maggio al Monk con Marcello Piccinini alla batteria è l’inizio di un nuovo tour?

Sì, finalmente di nuovo a Roma e poi mi aspettano alcune data a Piacenza, ad Alberobello in Puglia e forse a Berlino. Quello di Roma sarà un concerto tra il classico e il rock. Forse uso a sproposito la parola rock, ma come dicevo all’inizio non mi è facile separare i generi e nella mia musica c’è uno strano miscuglio di tante cose. Sicuramente la batteria aggiunge energia e un elemento di forza. E tuttavia Marcello Piccinini è anche capace di tante sfumature e di colori spesso delicati. Nel concerto ci saranno anche brani cantati. Non sono una cantante, ma cantare mi dà una felicità talmente speciale che non ci posso rinunciare. Me ne prendo la responsabilità.

Quel che sicuramente colpisce di te, oltre al tuo virtuoso suonare, è il tuo eclettismo e la capacità di passare attraverso vari generi musicali mantenendo una tua inconfondibile voce.

Semplicemente non rinuncio alla mia libertà di esprimermi come sento senza farmi condizionare dalle regole del mercato o dalle mode. Questo è in un certo senso il mio “problema” perché spesso le persone non riescono a capire bene chi sono, ma alla fine chi ha voglia di conoscermi un po’ di più riesce a capire che c’è un filo che lega tutto quello che faccio. Mi sento fortunata ad avere un pubblico che mi vuole bene per come sono realmente. In un certo senso tutto parte dalla musica di Erik Satie. La sua poetica ha profondamente interferito con il mio cuore e non c’è concerto dove non suono almeno la sua Prima Gnossienne o la sua Prima Gymnopedie. Recentemente, grazie all’Associazione “Exotique” e alle sue “Passeggiate Poetiche” ho portato il mio amato Satie addirittura sulla neve.

Alessandra Celletti

Pianista di fama internazionale, ha all’attivo una carriera concertistica in Italia, Europa, Africa, India e Stati Uniti, oltre 20 produzioni discografiche e milioni di ascolti su Spotify.
Parte da una formazione classica ma chi la conosce un po’ di più sa quanto sia grande anche l’attitudine a sperimentare sempre cose nuove tanto che le sue esperienze si moltiplicano con deviazioni interessanti anche nel campo del rock, dell’avanguardia e dell’elettronica.
Tantissime le collaborazioni con artisti italiani (da Gianni Maroccolo a Claudio Rocchi, ai Marlene Kuntz, a Franco Battiato) e internazionali (tra cui il mitico Hans Joachim Roedelius, pioniere dell’elettronica tedesca con Brian Eno e i Cluster).

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