Claudio Savoldi, in arte Klaus Bellavitis, è un compositore, arrangiatore, pianista jazz e show man, un moderno crooner, raffinato, elegante ma anche spiritosamente pirotecnico.
Quest’anno è uscito, con la firma di Artis Records, il cofanetto dal titolo emblematico di Magicamente Jazz: una trilogia che racchiude Panta Rei (tutto scorre), My father’s smile e Portraits, usciti uno di seguito all’altro, a gennaio, febbraio e, infine, a maggio. E ora anche in vero e proprio supporto fisico.

Nel primo troviamo l’essenza stessa di ciò che l’artista trova essere il senso della vita, seguito poi, in My father’s smile, da un concentrato delle sue emozioni legate alla perdita del padre, dove si uniscono morte e rinascita spirituale. In chiusura, ammiriamo con gli occhi della fantasia i ritratti delle persone a lui più care, vivendo anche le sue esperienze negli Stati Uniti, dove andò alla ricerca di sé stesso e del suo sound. Un inno ai vari tipi di amore, sotto tutte le sue sfaccettature.
Tutti e tre compongono un unico concept album piuttosto interessante, in cui Bellavitis usa una vasta gamma di suoni e colori avvolgenti per dipingere, quindi, davanti ai nostri occhi, un’illustrazione originale, nella quale riusciamo a veder risplendere la sua raffinata e complessa personalità.
Tre album che riescono magistralmente a inserire l’ascoltatore nel coloratissimo scenario, allestito attraverso il jazz, di un compositore poliedrico, che conduce sia attraverso musicalità malinconiche, che più gioiose, come in I’m Bellavitis Klaus o Man in the ladies, ma tutte con una cosa in comune; le sonorità preziose e sempre dinamiche.