MAX MARCHINI – “Hymns from the Harbour”

Il produttore e mainman dietro la Dark Companion Records e la rinata Manticore Records pubblica il suo primo album da solista in cui suona tutti gli strumenti

Meglio conosciuto come produttore e mainman dietro la Dark Companion Records e la rinata Manticore Records, Max Marchini dà alla luce il suo primo album da solista dove suona tutti gli strumenti tranne due collaborazioni con
con la vocalist d’avanguardia Paola Tagliaferro e con l’incredibile batteria indiana Pakhawaj di Akhilesh Gundecha
in una traccia.

Questo album doveva essere un regalo per i suoi amici, ma alla fine la Dark Companion ha insistito per averlo
disponibile in una tiratura rigorosamente limitata per una nicchia di intenditori. Hymns from the Harbour è infatti disponibile in sole 118 copie su CD golden audiophile.

Questo album è piuttosto una collezione casuale di schizzi musicali, idee raccolte, esplorazioni di strumenti registrati
in un periodo di più di 10 anni, a casa a tarda notte, e mostra le molte facce di Max e le molte influenze dalla classica
al folk, alla musica indiana all’avanguardia elettronica della vecchia scuola berlinese… ma reinventate in un nuovo stile assolutamente particolare.

Tracklist
Dream Sequence
Fingerprince Of The Mirrors
Magic Psalm For A Moth
A Night In June
Atmen
Fool Of Fortune
Hymn to the Harbours
Mokṣa
Northern Heavens
Prologues
September Joy
Talk Show
Misty Row
What’s In That Box, Annie?
Below The Surface

All compositions by Max Marchini except:
all vocal parts on Atmen and Mokṣa by Paola Tagliaferro.
Classical Dhrupad rhythmic cycle on Mokṣa by Akhilesh Gundecha.

Max Marchini: basso, chitarre acustiche ed elettriche, sintetizzatori analogici, tastiere, sitar elettrico, percussioni, trattamenti, mandolino, field recordings, proiezione sonora.
Paola Tagliaferro: improvvisazioni vocali su Mokṣa e voci multistrato su Atmen.
Akhilesh Gundecha: pakhawaj su Mokṣa.

Max Marchini