CHRISTINE OTT – “Time To Die”

La compositrice e polistrumentista francese firma nuovamente con la Gizeh Records per il suo quarto album: un affresco musicale in 8 capitoli, un viaggio sensoriale tra il mondo dei vivi e l'aldilà, tra musica classica contemporanea ed elettroacustica

La title track riprende la storia dove era stata interrotta nel 2016 con l’album Only Silence Remains. Come se fosse il fulcro, Disaster, l’amato testo cinematografico qui è letto da Casey Brown. Ott cerca di offrire sensazioni forti, senza artifici, sia per la potenza delle sue composizioni al pianoforte (Brumes, Horizons Fauves), o per arrangiamenti intuitivi che mescolano la sua pratica unica di Ondes Martenot con un vortice di Jupiter8, Monotrons, Timpani e Tubular Bells come nella prima traccia. Inoltre, Ott ci affascina con la sua arpa che suona su Chasing Harp, con il suo canto aereo su Landscape, o anche sulle onde radio su Comma Opening, che conclude un trittico di canzoni dopo le versioni pubblicate su Chimères (per Ondes Martenot – NAHAL, 2020) e su Volutes dal suo side-project Snowdrops (Injazero, 2020). Questi due dischi precedenti sono stati elogiati dalla critica, soprattutto nei migliori dischi dell’anno secondo The Guardian.

Christine Ott
Christine Ott

Questo slancio espressivo e spontaneo, leitmotiv nella sua produzione musicale, assume una nuova forma all’interno di Time to Die. Attraverso le note disseminate in un patrimonio minimalista reinventato all’infinito, l’interpretazione è il collante musicale definitivo che consente ai brani di prendere vita, rendendo così unico questo repertorio e il suo compositore-interprete. Un universo in cui la musica, nonostante il titolo dell’album, non muore mai.

Copertina dell'album Time To Die

Il talentuoso musicista e videografo americano Fredo Viola, con il quale Christine ha forgiato una corrispondenza a distanza sin dal primo lockdown, ascoltando il disco, le ha scritto queste poche parole: “Stupefacente, terrificante, magnetico, delicato, doloroso e inquietante… È come scoprire un bizzarro oggetto sospeso molto basso nel cielo, qualcosa di bello ma insondabile, appena fuori portata. Il modo in cui vedo l’album è come una serie di meditazioni piuttosto cinematografiche sul tema della morte e della rinascita, che cambiano prismaticamente, fino a quella conclusione incredibilmente delicata e bellissima.” Fredo Viola

Fonte: Introduzione di Gizeh Records

TRACKLISTING

1. Time to Die – 8:22
2. Brumes – 6:45
3. Landscape – 3:36 *
4. Chasing Harp – 4:02
5. Horizons Fauves – 7:01
6. Comma Opening – 6:59
7. Miroirs – 3:21 **
8. Pluie – 5:24 ***

* 1st single, Landscape, march 5th
** 2nd single, Miroirs, march 26th
*** 3rd single, Pluie, april 9th

Christine Ott — Harp, Vocals, Piano, Ondes Martenot, Jupiter8, Percussions, Timpani, Tubular bells, Monotron, Vibraphone
Mathieu Gabry — Mellotron, Keyboards, Vibraphone, Effects, Processing and Arrangements on 1,4,5,8
Casey Brown — Spoken Voice on 1
Recorded in Serpentine Studio Strasbourg, Conservatoire de Strasbourg & Musée Würth Erstein from 2012 to 2019
Mixed by Benoit Burger in Spring 2020
Mastered by Lawrence English
Artwork by Renaud Allirand
Layout by Richard Knox

TIME TO DIE

DELUXE EDITION: Blue Vinyl + CD – Deluxe edition. Gizeh Store Exclusive. Include gli spartiti del brano Miroirs contenuti in una cartellina serigrafata e numerata a mano con testi aggiuntivi di Christine Ott. Copertina pesante con interno in carta foderata di poliestere.
VINYL: Blue Vinyl – Copertina pesante con interno in carta foderata di poliestere.
CD: digipak a sei pannelli con grafica aggiuntiva presente sulla manica interna.

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