E’ per certi versi una prima assoluta. Mai prima d’ora la Zaide di Mozart era stata messa in scena sul palco del Teatro Costanzi. La riprogrammazione della stagione autunnale del Teatro dell’Opera di Roma permette di far conoscere un’opera incompiuta, a molti sconosciuta, di Mozart.
Il nuovo allestimento è firmato dall’ottimo Graham Vick. Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera il suo direttore musicale, Daniele Gatti. Prevista la partecipazione straordinaria di Remo Girone nel ruolo del narratore. Italo Grassi firma scene e costumi, Giuseppe Di Iorio le luci, mentre i movimenti mimici sono di Ron Howell.
Realizzato dal Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con Circuito Lirico Lombardo (Teatro Sociale di Como/Aslico, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Fraschini di Pavia e Teatro Grande di Brescia), l’opera di Mozart è la terza produzione ripensata in modalità anti-covid dopo il Rigoletto e il balletto Le Quattro Stagioni.
L’opera, composta tra il 1779 e il 1780, è incompiuta ed è stata rappresentata per la prima volta postuma a Francoforte il 27 gennaio 1866. Il libretto, scritto da Johann Andreas Schachtner, è andato perduto.
Non sappiamo, quindi, se l’opera sia stata pensata in due o tre atti, disponiamo soltanto di quindici brani musicali. Le rare volte che Zaide è stata eseguita si è tentato di ovviare alla sua incompiutezza integrandola con recitativi per completare il libretto e con altre partiture mozartiane per rimediare alla mancanza di un’ouverture e di un finale.
Nell’agosto del 1981, per una rappresentazione dell’opera mozartiana a Batignano, vicino Grosseto, su sollecitazione di Adam Pollock e dello stesso Graham Vick, Italo Calvino ha colmato questa lacuna proponendo una sua ricostruzione del libretto, ma piuttosto che ricreare l’illusione di un’opera compiuta, lo scrittore ha cercato di “mettere in valore quello stato d’animo di sospensione che ogni opera incompiuta comunica”.
In questa versione, tra un pezzo e l’altro cantati nel tedesco dei versi originali di Schachtner, il testo di Calvino, recitato da Remo Girone, si inserisce per raccontare la vicenda contenuta nel libretto, o più precisamente le supposizioni su questa vicenda.
“Molte pagine mancano – ha affermato l’autore de Le città invisibili – forse sono state mangiate dai topi, o forse non sono mai state scritte. Ma da quello che resta, affiora una storia d’amore e d’avventura sullo sfondo dell’Oriente raffinato e crudele, come veniva rappresentato nei teatri del Settecento europeo
“Il testo di Calvino – ha evidenziato il maestro Daniele Gatti alla conferenza stampa di presentazione della produzione – non cambia la successione delle arie né i sentimenti che esse esprimono: semplicemente li ‘incornicia’ dentro un racconto teatrale che poi si sublima e si coagula nella musica”.
“Non è una ricostruzione, non è un pastiche – precisa il regista Graham Vick – è un nuovo pezzo di teatro ristrutturato da Calvino nella sua maniera geniale di cantastorie sui meravigliosi pezzi musicali di un Mozart maturo”.
La storia ruota intorno a due amanti, Zaide, la giovane fanciulla preferita del sultano, e Gomatz, schiavo cristiano. I due si innamorano e progettano la fuga. Il ministro Allazim, che ha un ruolo fondamentale nel racconto, decide di aiutarli e scappare con loro. Vengono però scoperti e portati davanti al Sultano Soliman. Zaide lo supplica perché risparmi almeno il suo amato. Qui la storia si interrompe.
Per quanto riguarda il cast, il ruolo di Zaide è affidato a Chen Reiss. Soliman è interpretato da Paul Nilon. Juan Francisco Gatell è lo schiavo cristiano Gomatz, mentre Markus Werba e Davide Giangregorio sono rispettivamente Allazim e Osmin. Nel ruolo dei quattro schiavi completano il cast Raffaele Feo, Luca Cervoni e i due giovani della terza edizione di “Fabbrica” Young Artist Program, Domingo Pellicola e Rodrigo Ortiz.
Dopo la prima rappresentazione del 18 ottobre, ore 20, si replica martedì 20 e giovedì 22 alle 20, sabato 24 alle 18, domenica 25 alle 16.30 e martedì 27 alle 20. Venerdì 16 ottobre alle 19 è in programma l’Anteprima Giovani riservata ai minori di 26 anni.