TEATRO DELL’OPERA DI ROMA – Il Rigoletto firmato da Michieletto apre la stagione estiva al Circo Massimo

Finalmente. Dopo il lungo periodo di stop forzato imposto dalle norme emergenza, il Teatro dell’Opera di Roma apre la Stagione Estiva 2020 in un palcoscenico d’eccezione come il Circo Massimo.

Lo fa con uno spettacolo inedito e atteso dal grande pubblico. Parliamo del nuovo Rigoletto con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Damiano Michieletto.

La prima, fissata per giovedì 16 luglio, ore 21, sarà in diretta televisiva su Rai5. Solo due le repliche, il 18 e il 20 luglio.

Non avremmo immaginato di poter ripartire in così poco tempo – ha sottolineato il Sovrintendente Carlo Fuortes alla conferenza stampa di presentazione – eppure così è stato. Il nostro obiettivo è stato quello di lavorare per una nuova produzione di un’opera in forma scenica perché un grande teatro deve lavorare al completo”.

Il nuovo palcoscenico al Circo Massimo, di 1.500 metri quadrati, è stato progettato e realizzato nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19, garantendo il distanziamento interpersonale e la massima sicurezza. In particolare, la platea può contenere fino a 1.400 spettatori che usufruiranno di quattro ingressi diversi e separati.

L’allestimento e la produzione sono già di per sé storiche. La musica renderà il tutto ancora più suggestivo.

Naturalmente saremo amplificati – ha aggiunto il Maestro Gatti – e sono curioso di vedere come questa mia interpretazione funzionerà negli spazi aperto, ma sono certo che il senso dell’opera e di questa rilettura arriverà al pubblico”.

Lo spettacolo è una produzione del Teatro dell’Opera, in collaborazione con Indigo Film per la parte visual.

Cupo dramma di passione, tradimento e vendetta, Rigoletto forma con Il trovatore e La traviata la cosiddetta “trilogia popolare” verdiana. Centrata sulla drammatica figura del gobbo buffone di corte, l’opera è un profondo studio sull’uomo. La questione della deformità si lega indissolubilmente alla colpa, rimandando alla millenaria contrapposizione tra bruttura come disarmonia e sproporzione morale opposta all’ideale di perfezione fisica come simmetrica concordanza con un ordine naturale.

Verdi era affascinato dall’arcaico – spiega il Maestro Gatti – come in Macbeth era affascinato dalla magia. Rigoletto è storpio, e a quel tempo avere una malformazione voleva dire essere segnati fin dalla nascita da colpe che i genitori avevano commesso; Rigoletto porta colpe non sue. La vera maledizione è l’aver portato agli estremi un uomo che arriva a concepire un assassinio”.

Nella visione di Michieletto, il dramma verdiano, ambientato in un immaginario mondo criminale, diventa un racconto cinematografico dallo straordinario ritmo narrativo. “Nello spettacolo – scrive il regista – è sempre presente una commistione di realismo e visione onirica, sottolineata anche dai filmati in cui vediamo i sogni, i ricordi del passato che svelano passaggi di tenerezza e malinconica dolcezza”.

Nel ruolo del buffone della corte di Mantova Roberto Frontali, già diretto dal maestro Gatti nello stesso ruolo nell’inaugurazione della stagione 2018-19. Sul vasto palcoscenico vedremo Iván Ayón Rivas (Duca di Mantova), Rosa Feola (Gilda), Riccardo Zanellato (Sparafucile), Martina Belli(Maddalena), Gabriele Sagona (Conte di Monterone), Alessio Verna (Marullo), Pietro Picone (Matteo Borsa) e Matteo Ferrara (Conte di Ceprano). Irida Dragoti, uno dei giovani talenti selezionati per la seconda edizione del progetto “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma interpreterà il ruolo di Giovanna. Completano il cast Angela Nicoli (Contessa di Ceprano), Marika Spadafino (Paggio) e Leo Paul Chiarot (Usciere). Maestro del Coro Roberto Gabbiani.

Il nuovo allestimento avrà le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti, i movimenti coreografici di Chiara Vecchi e le luci di Alessandro Carletti, mentre la regia delle camere live è curata da Filippo Rossi.

Forse si andrà verso il tutto esaurito e siamo molto soddisfatti del risultato – ha riflettuto Fuertes – ma siamo lontanissimi dalla tipologia di pubblico e dai numeri della stagione alle Terme di Caracalla. La platea sarà certamente molto diversa con tanti romani, turisti italiani e qualche turista internazionale. Ma sarà una grande festa e avrà il valore simbolico di un un vero evento”. 

Dopo l’inaugurazione del Rigoletto, la stagione estiva Opera al Circo Massimo prosegue con Il barbiere di Siviglia di Rossini e La vedova allegra di Lehár in forma di concerto, il balletto Le quattro stagioni, nuova creazione di Giuliano Peparini, il galà Omaggio a Roma con le stelle della lirica Anna Netrebko e Yusif Eyvazov.

Per altre info: www.operaroma.it