Immagine simbolo di oggi: “La visita della sera” Guttuso, 1980.
Al contrario di altre opere che hanno reso famoso Guttuso, come il mercato della Vucciria, il Caffè Greco o i funerali di Togliatti, affollate di cose e persone, qui regna il silenzio e la solitudine. Ci troviamo in una dimensione surreale, onirica. È rappresento un luogo romano molto significativo per l’autore: Palazzo del Grillo (dove si stabilì in maniera definitiva con la moglie nel 1964), una pittoresca dimora settecentesca al cui interno si trova uno dei più stupefacenti giardini segreti di Roma, popolato da fantasiose e grottesche sculture e fontane barocche (secondo la tradizione era la dimora di un marchese burlone). Ma nella concretezza della rappresentazione, nel verde assoluto e reale delle piante, della rampa di gradini, che riluce argentea sotto i raggi della luna, c’è qualcosa di misterioso e segreto. Ecco apparire infatti, nel silenzio sognante di questo giardino, il lampo giallo di una tigre, solitaria, guardinga, silenziosa come la neve che cade. Sembra intenta a seguire le tracce della sua preda. Un proverbio indù dice che quando tu riesci a vedere una tigre, “lei ti ha già visto cento volte”; non abbiamo scampo quindi. Il suo ruggito è come un terremoto che sembra provenire da ogni direzione; tratteniamo il fiato, per una preghiera e per sperare di salvarci. La tigre è un’allegoria, certamente, ma di quali inquietudini, paure, rimorsi? “Un’opera d’arte è sempre la somma dei piaceri e dei dolori dell’uomo che l’ha creata”, diceva non a caso lo stesso Guttuso, e allora questa “ visitatrice” è sì metafora arcana di tanti timori, ma soprattutto è il simbolo della forza dell’istinto, al tempo stesso capace di creare e distruggere, è lo specchio angoscioso di un anima tormentata che non si può addomesticare del tutto. Fuori, dopo questa pandemia, non c’è più il mondo che avevamo lasciato ma una terra di nessuno, sconosciuta, in cui dobbiamo cercare la traccia segreta del nostro cuore e pretendere, quasi con ferocia felina, i diritti ad una vita diversa. “Le tigri dell’ira sono più sagge dei cavalli della sapienza”. Saul Bellow #stopcovid19⛔️?✋