VISTI PER VOI – Capri Revolution

 

Una giovane donna ribelle, che ama la libertà. La sua vita a Capri, agli inizi del 1900, tra la tradizione, le pressioni familiari e il fascino di una comunità di artisti che si spogliano, danzano, suonano strumenti. Questo ci racconta, tra paesaggi incantevoli e mare aperto, Capri Revolution, di Mario Martone, ispirandosi all’esperienza vissuta, nell’isola, all’interno della Comune del pittore Karl Diefenbach. Il film ha vinto i David di Donatello 2019 per il miglior musicista (Sasha Ring) e per il miglior costumista (Ursula Pastzak).

Lucia è analfabeta, ostinata e anticonformista. Ha il volto intenso di Marianna Fontana e i suoi occhi parlano mentre vede, tra gli scogli, quegli strani intellettuali che si spogliano e restano sdraiati sugli scogli. Un mondo diverso rispetto a quello familiare, in cui le si chiede un ruolo femminile tradizionale: deve portare fuori le capre, servire a tavola, obbedire ai fratelli e sposare un uomo scelto dalla famiglia.

Lei, invece, di notte, esce di nascosto, va a vedere uomini e donne che vivono in modo libero, sono vegetariani e naturisti ante litteram e fanno della loro arte una ragione di vita e di cambiamento. Insieme a loro impara a leggere e a giocare con i colori e con i suoni. Dopo la morte del padre, andrà a vivere nella Comune, seguendo Seybu, il pittore che l’ha fondata.

A Capri arriva anche un giovane medico, che contrappone il Sapere e la Scienza alla “fantasia al potere” di Seybu. All’arrivo della Guerra, il medico sceglierà l’interventismo mentre la comunità continuerà i suoi riti pagani e la sua ricerca interiore.

Molto intensa la scena in cui Lucia, dopo che i fratelli partono per la Guerra, va dalla madre, scopre che ha sempre saputo delle sue uscite notturne e le dice che sceglie la libertà. La vediamo poi, da sola, che si imbarca su una nave di migranti verso l’America. Decisa a scrivere la sua storia, a cercare la sua strada, senza rifugiarsi in casa o tra le braccia di un marito che non ha scelto.

Il film ci regala un affresco ricco di colori, di contrasti tra ideologie diverse, ma anche tra tradizione e innovazione, incarnato nel corpo e nell’anima di Lucia: non si ferma nel guscio protettivo della famiglia e della comunità, ma attraversa il mare aperto, alla ricerca di se stessa.