Il Teatro dell’Opera di Roma ospita, per il quarto appuntamento della Stagione di Balletto 2017-18, il Trittico Kyliàn/Inger/Forsythe. Le rappresentazioni, iniziate mercoledì 14 marzo con l’anteprima giovani e giovedì 15 con la prima, termineranno mercoledì 21 marzo.
Jiří Kylián, William Forsythe e Johan Inger sono tre eccellenti coreografi e grandi Maestri internazionali. I titoli messi in scena, rappresentati per la prima volta al Costanzi, esplorano gli orizzonti del balletto neoclassico e mettono in rilievo l’eccelso livello raggiunto dal Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato.
Proprio la Abbagnato, nella conferenza stampa di presentazione dell’appuntamento, ha speso parole di elogio per il Corpo ed ha dedicato il programma alla memoria dell’étoile e Direttrice Onoraria della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma Elisabetta Terabust, recentemente scomparsa. “L’evoluzione della Compagnia e del linguaggio – ha affermato al Direttrice – sono questioni molto importanti per me: dalla poesia di Jiří Kylián, all’estremismo della danza classica di William Forsythe, passando attraverso la carica di Johan Inger. Grandi interpreti e ripetitori – Cora Bos-Kroese, Yvan Dubreuil, Karl Inger, Noah Gelber, Stefanie Arndt, Amy Raymond e Allison Brown – sono qui con la nostra Compagnia per fare un ulteriore passo in avanti. I protagonisti sono i nostri giovani talenti, i primi ballerini Susanna Salvi, Claudio Cocino, Alessio Rezza e soprattutto l’étoile Alessandra Amato che appena rientrata dalla maternità si confronta con grande maturità con quello che tutti noi consideriamo un mostro sacro, Jiří Kylián“.
Il Trittico si apre con il famoso pezzo Petite Mort (1991) di Jiří Kylián, prosegue con Walking Mad (2001) di Johan Inger e si conclude con Artifact Suite (2004) di William Forsythe.
Petite Mort è stato creato da Kyliàn per il Festival di Salisburgo del 1991, anno delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Mozart. Regolato sull’Adagio del Concerto per Pianoforte KV 488 e sull’Andante del Concerto per Pianoforte KV 467, il titolo coniuga aggressività, sensualità, energia, silenzio e fragilità. La coreografia, insita in un’ambientazione spoglia ed essenziale caratterizzata dall’atmosfera in bianco e nero – si compone di sei uomini e sei donne che celebrano le coppia e l’ideale di bellezza maneggiando sei fioretti simboleggianti i partner ideali. “Petite Mort – spiega Kyliàn – è un’espressione poetica e significativa per descrivere l’orgasmo di un rapporto sessuale. In francese, e in altre lingue, questa percezione è descritta come ‘piccola morte’. E così può essere. Nel momento di massimo piacere, o nel momento in cui si sta potenzialmente generando una nuova vita, siamo portati a ricordare che le nostre esistenze sono relativamente brevi e che la morte non è mai troppo lontana.”
Johan Inger è il coreografo del secondo titolo del Trittico, Walking Mad. L’ispirazione per il balletto, come spiega Inger, è venuta dopo aver osservato la direzione del Bolero di Maurice Ravel da parte del Direttore d’Orchestra Zubin Metha e, soprattutto, il suo coinvolgimento emotivo e fisico. All’inizio, il direttore è ordinato e composto; poi, pian piano, la musica prende il sopravvento e porta Metha ad abbandonarsi all’estasi della melodia e a ritrovarsi quasi in un mondo parallelo. Nel balletto Inger mantiene, quindi, l’erotismo e sviluppa il tema della battaglia tra i sessi. La composizione coreografica si incentra sui contrasti tra il controllo e il fuori controllo, tra la delicatezza e la potenza.
Artifact Suite, creata nel 1984 da Forsythe, è incentrata sulla teoria dell’illusione della percezione, sulla decostruzione, sulla rottura degli equilibri e sulla proiezione dei corpi. Divisa in due parti, la Suite rappresenta una vera e propria storia della danza classica. La prima parte, accompagnata dalla melodia della Ciaccona BWV 1004 (Partita per violino solo n°2 in re minore) di Johann Sebastian Bach, vede due coppie principali che si alternano in una serie di concatenazioni. La seconda parte, su musica di Eva Crossman-Hecth, vede come protagonista l’intero Corpo di Ballo che si dipana in tanti movimenti intrecciati e complicati.
giovedì 15 marzo, il Trittico sarà replicato venerdì 16 marzo (ore 20), sabato 17 marzo (ore 15 e 20), domenica 18 marzo (ore 16.30), martedì 20 marzo (ore 20) e, infine, mercoledì 21 marzo (ore 20)
Kylián/Inger/Forsythe
Petite Mort
Musica (su base registrata) Wolfgang Amadeus Mozart
Coreografia e Scene Jiří Kylián
Assistente coreografo Cora Bos-Kroese
Costumi Joke Visser
Luci Jiří Kylián
Realizzate da Joop Caboort
Supervisione alle luci e alle scene Hans Boven
Walking Mad
Musiche (su base registrata) Maurice Ravel e Arvo Pärt
Coreografia, Scene e Costumi Johan Inger
Ripetitori Yvan Dubreuil e Karl Inger
Luci Erik Berglund
Artifact Suite
Musica (su base registrata) di Johann Sebastian Bach e di Eva Crossman-Hecht
Coreografia, Scene, Costumi e Luci William Forsythe
Ripetitori Noah Gelber, Stefanie Arndt, Amy Raymond e Allison Brown
Interpreti principali Alessandra Amato, Susanna Salvi, Claudio Cocino, Alessio Rezza
Étoile, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
La musica dei tre titoli è su base registrata