TEATRO DELL’OPERA DI ROMA – In scena “Il viaggio a Reims” di Rossini firmato Michieletto

Dopo il grande successo ottenuto nella scorsa stagione con il Trittico pucciniano, torna al Teatro Costanzi uno dei più apprezzati registi d’opera sulla scena internazionale. Parliamo di Damiano Michieletto che porta a Roma una sfarzosa produzione del capolavoro di Gioachino Rossini Il viaggio a Reims.

Prodotta dal De Nationale Opera di Amsterdam, dove debutta nel 2015, l’opera sarà in scena da questa sera al 24 giugno, per un totale di sei recite, e chiuderà la prima parte della “stagione al chiuso” del Teatro dell’Opera di Roma. Per più di un mese, gli appuntamenti con l’opera saranno solo nei suggestivi spazi delle Terme di Caracalla (per gli allestimenti della Carmen, della Tosca e del Nabucco) per ritornare, poi, ad ottobre, al Costanzi con il Fra Diavolo di Auber.

Il viaggio a Reims, dramma giocoso in un atto su libretto di Luigi Balocchi, è il primo lavoro parigino di Rossini, scritto nel 1824 ed eseguito l’anno successivo a Parigi in forma di cantata. Ruota intorno all’incoronazione di Carlo X re di Francia, cerimonia che avvenne appunto nella cittadina francese.

Michieletto, con originalità e spregiudicatezza che lo contraddistingue, ruota tutta la storia intorno al dipinto dell’incoronazione di Carlo e mette insieme personaggi di epoche diverse, tutti però con il comune denominatore dell’amore per l’arte. E’ una sorta di storia nella storia.

Trattandosi di un’opera priva di una vera e propria drammaturgia – spiega Michieletto – nel realizzarla ho cercato un pensiero che non fosse solo divertente o brillante, ma anche legato al motivo per cui il lavoro è stato scritto. La vicenda è ambientata in un museo alla vigilia dell’inaugurazione di una mostra. Tutti i personaggi sono in preda alla frenesia e all’ansia per l’attesa dell’evento. Alcuni di loro sono personaggio reali. Madama Cortese è una gallerista isterica che nevrotizza tutti con la sua ansia di non fare in tempo per la vernice. Don Profondo, invece, è un critico e un antiquario: uno che cataloga, appiccica etichette. Poi c’è Lord Sidney, un restauratore meticoloso fino all’esaurimento, che infatti impazzisce e s’innamora della donna ritratta in un dipinto, confondendo l’arte con la vita: stato d’animo che diventa il Leitmotiv della storia. Fino a che tutti troveranno posto e senso in un quadro che darà una svolta alla vicenda, sempre all’insegna dell’occasione storica per la quale Il viaggio a Reims fu scritto: l’incoronazione di Carlo X a re di Francia”.

Il cast, composto da ben 17 cantanti, è di prima qualità. Tra i personaggi principali, Mariangela Sicilia (Adriana Ferfecka, 24 giugno) interpreterà Corinna; Anna Goryachova (Cecilia Molinari, 24 giugno) sarà la marchesa Melibea; Maria Grazia Schiavo (Maria Aleida, 24 giugno) vestirà i panni della contessa di Folleville; Juan Francisco Gatell (Filippo Adami, 24 giugno) sarà il cavalier Belfiore; Merto Sungu (Pietro Adaini, 18 e 24 giugno) sarà il conte Libenskof; Madama Cortese, proprietaria della Galleria, sarà interpretata, infine, da Francesca Dotto (Valentina Varriale, 24 giugno).

Al funzionamento di un ingranaggio registico calibrato e perfetto contribuiscono le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti e le luci di Alessandro Carletti. Maestro del Coro Roberto Gabbiani.

Sul podio torna il maestro Stefano Montanari, nuovamente alla direzione dell’Orchestra dell’Opera di Roma, dopo l’apprezzato Barbiere di Siviglia allestito a Caracalla nell’estate 2014.

Dopo il debutto di mercoledì 14 giugno (ore 20), l’opera sarà replicata venerdì 16 (ore 20), domenica 18 (ore 16.30), martedì 20 (ore 20), giovedì 22 (ore 20), e sabato 24 (ore 18).

Per ulteriori informazioni: www.operaroma.it