Strakosha 6: non può nulla sulla splendida girata di testa di Simeone al 10′. Bravo al 27′ a respingere con i pugni una palla pericolosa in area persa da Biglia. Pronto al 42′ quando para in due tempi la botta di Veloso dai 25 metri. Pronto alla parata sul sinistro al volo di Palladino al 68′. Grave l’errore sul gol di Pandev al 78′, la palla gli passa tra le gambe. Si fa perdonare poco dopo, quando compie un vero e proprio doppio miracolo su Pandev al minuto 97′, deviando poi in corner in uscita bassa.
Basta 6: al 10′ non riesce a impedire che Palladino crossi per la testa di Simeone per il vantaggio del Genoa. Poi gara di grande sacrificio e corsa. Ammonito al 54′ per fallo su Laxalt.
de Vrij 5,5: al 10′ lascia colpire di testa Simeone che va in gol, ma per il resto del primo tempo è impeccabile negli anticipi e nelle chiusure, come al 75′ quando devia in corner un pericoloso sinistro di Laxalt. Poi lascia indisturbato Pandev in occasione del pareggio.
Hoedt 6: attento, sbaglia qualche lancio quando imposta il gioco ma si fa immancabilmente superare dal veloce Simeone, tanto da venire preso in consegna dal compagno di reparto de Vrij. Il suo potente sinistro da fuori al 57′ costringe Lamanna alla deviazione in corner. Cresce nella ripresa, molto efficace nelle chiusure e negli anticipi.
Radu 6: molto combattivo e puntuale nelle chiusure, si spinge spesso in avanti. Lotta con tutte le energie possibili. Al 69′ si fa tutto il campo palla al piede e poi passa a Keita ma l’azione sfuma. La sua gara termina al 72′, rilevato da Lukaku 5: entra e deve subito fare gli straordinari su Lazovic, pericolo costante sulla sua fascia di competenza. Fa poco e male.
Parolo 6,5: al 24′ penetra in area in posizione di centravanti, ma quando sta per tirare Burdisso lo ferma ostacolandolo con un braccio, per Maresca tutto regolare. Episodio evidente che colpevolmente l’arbitro non concede e anzi ammonisce anche il laziale per proteste. Ottimo e decisivo il suo anticipo aereo su Pandev nella propria area al 63′. La sua gara termina all’80’ rilevato da Luis Alberto 7: scambia di fioretto con i compagni di fronte all’area avversaria, sembra mancare di mordente in una fase critica del match, poi quando meno te lo aspetti – nel primo dei ben 7 minuti di recupero concessi da Maresca – si avventa su una respinta e dal limite batte Lamanna con un gran destro che si insacca nell’angolino, imparabile.
Biglia 7: dopo soli 4′ sgancia un potente destro di poco a lato dal palo destro di Lamanna. Rigoni lo marca a uomo e gli rende la vita difficile. Al 27′ perde una palla pericolosissima davanti alla propria area, rimedia Strakosha. Al 46′ fallisce inizialmente il calcio di rigore guadagnato da Anderson, ma sulla respinta di Lamanna riesce a metterla dentro.
Milinkovic 6: ammonito al 30′ per fallo su Munoz. Al 31′ va alla stoccata di testa, ma non inquadra la porta di poco. Vera spina nel fianco di ogni avversario, specie quando va al colpo di testa. Lotta come un vero guerriero in ogni fase di gioco. Il suo colpo di testa nei minuti di recupero finali di poco non inquadra lo specchio della porta. Non una delle sue migliori prestazioni, ma non per mancanza di impegno.
Anderson 6: tenta qualche finezza di troppo e perde regolarmente palla. Al 43′ la sua prima vera azione velenosa, quando resiste alle cariche avversarie, si addentra in area e poi assiste Immobile, il cui tiro viene deviato in corner. Dal suo potente destro al 45′, intercettato col braccio da Burdisso, nasce il rigore che porta la Lazio al pareggio. Il suo potente sinistro al 66′ è alto sulla traversa e sancisce anche la sua sostituzione con Lombardi 5: al 75′ si divora un gol colossale, dopo aver ricevuto da Keita partito in contropiede e poi fermato malamente dagli avversari, quando calcia sull’esterno della rete da solo davanti a Lamanna. Poi scompare dal campo.
Immobile 6: mai una palla veramente giocabile fino al 44′ quando il suo mancino velenoso viene deviato in angolo. Cresce nella ripresa e all’82’ avrebbe l’occasione per riportare in parità il risultato, ma Lamanna esce magistralmente sui suoi piedi e blocca il pallone.
Keita 6,5: nella prima mezzora scambia continuamente posizione con Felipe Anderson, va spesso al cross e si rende pericoloso, tanto che al 32′ guadagna una posizione da ottima posizione sulla linea dell’area di rigore. Il primo vero guizzo ce l’ha al 40′ il suo tiro, un po’ sporcato perché scivola, chiama Lamanna all’intervento in corner. Al 58′ si incunea in area sulla destra, Laxalt lo atterra con un colpo d’anca, ma Maresca ancora una volta non concede il rigore! Non si conclude lo scambio con Luis Alberto all’84’.
Simone Inzaghi 6,5: torna al 4-3-3 e con Keita in campo dal primo minuto ma è proprio il Cholito a sbloccare il risultato in favore dei padroni di casa: Basta non riesce a impedire che Palladino dalla destra crossi al centro per una tagliente girata di testa di Simeone, lasciato libero di colpire di testa da de Vrij. Il Genoa dopo il gol del vantaggio non smette di attaccare. La Lazio non sembra brillare particolarmente nei primi 20′ e le sue azioni, disturbate dal pressing asfissiante degli uomini del rientrante Juric, restano sempre incompiute. I sui ragazzi cominciano a reagire dopo circa 25′, ma il Genoa si difende bene. Simone protesta con veemenza con Maresca per la mancata concessione di un calcio di rigore. Penalty che invece l’arbitro napoletano vede sulla botta da fuori di Anderson deviata da Burdisso con il braccio. Biglia dal dischetto si fa parare il rigore da Lamanna (esperto al riguardo) ma poi sulla sua respinta la mette dentro di destro. Nella ripresa la sua Lazio entra in campo più convinta e con un pressing più alto. Il Genoa si arrocca in area e al 58′ altro episodio da penalty negato alla Lazio da parte di Maresca quando Laxalt atterra con il corpo Keita in area: Simone sbotta e Maresca lo espelle. Ma la sua Lazio non demorde e costringe gli uomini di Juric alla continua sofferenza. Ma il Genoa non demorde e riesce a riagguantare il secondo vantaggio con Pandev, lasciato indisturbato di inserirsi e andare in gol. Quando tutto sembra ormai perso arriva inaspettato il gran gol di Luis Alberto, imparabile per Lamanna. E Simone, pur dalla tribuna, indovina ancora un cambio decisivo. Gara ricca di pathos e di episodi discutibili, soprattutto per la conduzione arbitrale. La Lazio paga un primo tempo sottotono, gli errori in occasione di entrambi i gol del Genoa presi a difesa schierata e con Strakosha per nulla impeccabile, ma dimostra personalità e carattere nel cercare la rimonta e poi la vittoria fino all’ultimo dei 7 minuti di recupero finali contro un Genoa che non ha mollato mai la presa.
Maresca 4: condiziona pesantemente la gara con decisioni astruse: non concede due rigori alla Lazio – di cui uno con espulsione di Burdisso per chiara occasione da gol di Parolo – e concede quello che probabilmente non c’è su Burdisso (il suo braccio è aderent al corpo e sembra essere spostato dalla violenta botta di Anderson), ammonisce a ogni pie’ sospinto, espelle ambedue gli allenatori, fa innervosire la gara e concede un maxi recupero di ben 7′ a fine gara. Peggio non si poteva fare.
IL TABELLINO
Genoa-Lazio 2-2
Marcatori: 10′ Simeone (G), 45’+2′ Biglia (L), 78′ Pandev (G), 91′ Luis Alberto (L)
GENOA (3-4-3): Lamanna; Munoz, Burdisso, Gentiletti; Lazovic, Veloso (61′ Pandev), Ntcham, Laxalt; Rigoni (73′ Cataldi), Simeone (89′ Hiljemark), Palladino. A disp. Zima, Faccioli, Orban, Biraschi, Brivio, Beghetto, Morosini, Ninkovic, Pellegri. All. Ivan Juric
LAZIO (4-3-3): Strakosha; Basta, de Vrij, Hoedt, Radu (73′ Lukaku); Parolo (80′ Luis Alberto), Biglia, Milinkovic; Felipe Anderson (67’Lombardi), Immobile, Keita. A disp. Vargic, Adamonis, Patric, Bastos, Wallace, Crecco, Murgia, Lulic, Djordjevic. All. Simone Inzaghi
ARBITRO: Maresca (sez. Napoli). Ass: Carbone-Longo. IV: Alassio. Add: Celi-Minelli.
NOTE. Ammoniti: 25′ Parolo (L), 30′ Milinkovic (L), 40′ Palladino (G), 44′ Rigoni (G), 45′ Burdisso (G), 54′ Basta (L), 93′ Lombardi (L)
Recupero: 2′ pt, 7′ st.
Serie A TIM, 32^ Giornata
Stadio Luigi Ferraris di Genova
Sabato 15 aprile 2017, ore 15:00