ECCELLENTI MUSICISTI – C’è poco da aggiungere quando si citano nomi come quelli di Tony Levin e Pat Mastelotto, entrambi di nuovo insieme nei King Crimson. Si tratta di musicisti la cui tecnica è superlativa, esaltata da uno stile del tutto personale e molto raffinato. Lo stesso vale per Markus Reuter (allievo del Guitar Craft di Robert Fripp), che fin dagli esordi con gli Stick Men – nel 2010 ha preso il posto dell’altro stick player Michael Bernier – ha messo in mostra notevolissime qualità compositive e una grandissima competenza con la U8 Touch Guitar da lui stesso disegnata.

SALTO DI QUALITÀ – Sono trascorsi tre anni dall’ultimo album in studio, DEEP (2013), e gli Stick Men hanno saputo raffinare il tiro conferendo alle composizioni un più grande respiro stilistico e una più profonda vibrazione emozionale rispetto al passato. L’inserimento di più parti cantate allarga l’orizzonte espressivo della band: lo testimonia la title track Prog Noir in apertura, con una delle più convincenti prove vocali di Levin su un tappeto poliritmico piuttosto minaccioso e pesante e la ruvida touch guitar di Reuter. I ritmi inconsueti e mai ovvi caratterizzano anche la più distesa ma pur sempre oscura Mantra, sottolineata dall’intrigante melodia di Reuter. C’è anche umorismo tra le righe della splendida Plutonium, caratterizzata dal cantato/recitato baritono di Reuter e da continui stacchi che creano un senso di misteriosa attesa all’interno di un ritmo trascinante creato dalla straordinaria abilità di Mastelotto nell’entrare e uscire dal groove al momento giusto. The Tempest – da cui è stata tratta anche un video – nonostante sia in 9/11 è il brano più accessibile dell’album: caratterizzata dal doppio cantato di Levin e Reuter, con inserti strumentali piuttosto inquietanti, genera un’atmosfera unica e avvolgente, permeata dal senso di mistero su cui si basa integralmente PROG NOIR.
Senso di urgenza che si esplicita al meglio nella travolgente Shattenhaft, con un inserto molto ripetitivo e crimsoniano che Reuter impreziosisce con un bell’assolo dalla sonorità straziata e Mastelotto arricchisce con interventi degni del suo repertorio. Molto bella e rasserenante la lirica A Rose in the Sand/Requiem, un intermezzo dalle tinte tenui e di serenità inaspettata che lascia il posto a brani strumentali come l’intricata, molto prog/Yes e splendidamente geometrica Leonardo con un epico finale e l’ipnotica, crafty style, Trey’s Continuum con un ottimo solo di Reuter nella parte centrale (certamente un omaggio all’ex Crimson Trey Gunn) più tradizionalmente nello stile del trio. Ancora geometrie cremisi e interplay di corde nell’intrigante Embracing The Sun, mentre Never The Same è un’epica e tirata composizione di Levin, da lui stesso cantata e dedicata alla nuova ed ennesima esperienza nei King Crimson, dove ogni volta mai nulla è come prima, che chiude superbamente un album davvero ben composto, suonato e prodotto.
Stick Men
PROG NOIR
Iapetus
TRACK LIST
1. Prog Noir 05:37
2. Mantra 05:46
3. Plutonium 04:47
4. The Tempest 05:42 video
5. Schattenhaft 04:31
6. Rose in the Sand/Requiem 04:36
7. Leonardo 04:56
8. Trey’s Continuum 04:02
9. Embracing the Sun 04:53
10. Never the Same 06:29
PROG NOIR è disponibile anche in limited edition in uno splendido box con due LP e 2 CD + Poster sullo store di Iapetus.
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