Un diario, vecchio di sessant’anni, che tra le sue pagine ingiallite potrebbe nascondere i perché della tragedia. I misteri di un angolo d’Italia, sconosciuto ai più, dove ancora oggi si parla greco. Due sorelle, Rosa e Saveria, fisicamente una lo specchio dell’altra. Saveria vive in un mondo irreale, crede agli spiriti e sente le Voci. Rosa è concreta, spietata e volitiva: se non può raggiungere l’onnipotenza da sola, vuole almeno diventare la moglie di Dio. Tra loro, un rancore che si perpetua nei decenni nutrendosi di se stesso.
Faide familiari, stragi che si tramandano come favole e fiabe che bruciano le orecchie di chi le ascolta. Un romanzo, basato in parte su una vicenda realmente accaduta, narrato in prima persona, che nella quotidianità che si fa Storia affronta le origini di quel fenomeno, non solo criminale, che oggi chiamiamo ’ndrangheta.
Questa per grandi linee la trama dell’ultimo lavoro di Francesco Grasso, LA MOGLIE DI DIO (Ensemble), ingegnere che vive a Roma e che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti letterari come il Premio Urania Mondadori nel 1991 e nel 2001, il Premio Narrativa Camuni e il Premio Città di Ciampino nel 2015. Un thriller insolito ricco di riferimenti storici e geografici che presenta per la prima volta una singolare figura di amministratore di condominio che diventa anche investigatore per cercare di risolvere un caso rinchiuso tra le quattro mura di palazzo e con un finale tutto da scoprire.
– Francesco, come nasce l’idea di un amministratore di condominio/investigatore?
“Penso che i condomini siano contenitori di storie. Qualcuno ha detto che sono libri fatti di persone. Uomini, donne, famiglie poste forzosamente a contatto tra loro come parole nelle pagine di un romanzo, disposte in frasi di senso compiuto solo agli occhi di Dio. Nella storia del thriller abbiamo visto tante volte investigatori dilettanti, investigatori insegnanti, cuochi o sacerdoti: questa è la prima volta di un amministratore di condominio“.
– Che significato ha il titolo, che suona come una vera e propria provocazione teologica?
“Nel romanzo, ambientato in parte negli anni cinquanta in Calabria, si parla anche di ‘Ndrangheta. Una delle protagoniste, Rosa, è una donna molto forte e volitiva con ambizioni di potere. Tuttavia in quel periodo storico e in quel contesto sociale era impensabile che una donna potesse assumere un ruolo di comando, così lei decide che, non potendo essere Dio lei stessa, diverrà la moglie di Dio legandosi a un potente capo della malavita locale“.
– Sbaglio o è la prima volta che ti cimenti con il genere thriller?
“In effetti ultimamente sto scrivendo soprattutto romanzi storici, e anche questo lo è in parte data l’ambientazione calabrese anni cinquanta. Peraltro sta per essere pubblicato un mio nuovo romanzo storico, sempre ambientato in Calabria ma nell’anno mille, che racconta l’epopea dei normanni“.
Francesco Grasso (1966), ingegnere di origine siciliana, vive e lavora a Roma. Scrittore eclettico, ha esordito nel campo della fantascienza, ma negli anni ha pubblicato anche thriller, horror, fantasy, narrativa storica e umoristica. Tra i suoi romanzi, AI DUE LATI DEL MURO e 2038: LA RIVOLTA (Mondadori), IL BARATTO (Perseo), ENEA (Stampa Alternativa), IL RE BIANCO DEL MADAGASCAR (Ensemble), COME UN BRIVIDO NEL MARE (Delos Digital), IL MATEMATICO CHE SFIDÒ ROMA (Edizioni 0111). Le sue opere hanno avuto numerosi riconoscimenti letterari, tra cui due premi Urania. Una sua sceneggiatura cinematografica è giunta in finale al premio Solinas.
Francesco Grasso
LA MOGLIE DI DIO
Ensemble
Pagine 151
Euro 12,00