Il teatro ha rappresentato sin dall’antichità un momento espressivo culturale importante che si è sviluppato, nel corso degli anni, seguendo gli sviluppi del pensiero dell’essere umano e quelli tecnologici che lo accompagnano. Spesso è proprio attraverso questo strumento culturale che si sono superati scogli sovrastrutturali che ne hanno impedito la doverosa e giusta diffusione.
– Presidente Mellucci, da pochi giorni è nata la associazione culturale CON.TE.A., Consorzio del Teatro Amatoriale, con l’intento di rappresentare un’associazione di associazioni. Come scaturisce il vostro desiderio di riunire le compagnie teatrali amatoriali all’interno di una associazione consortile?
“La realtà del Teatro Amatoriale del Lazio può contare ad oggi, tra compagnie teatrali regolarmente registrate, tra quelle iscritte e non ad associazioni di categoria, tra quelle non registrate e quelle temporanee e parrocchiali o che si dedicano a spettacoli sociali e di beneficienza, un nutrito e consistente piccolo esercito compreso tra le 15.000 e le 20.000 persone. Anche se forse rimaniamo un po’ stretti dentro quell’aggettivo amatoriale, che rende malamente la passione e l’impegno di chi lo fa, CON.TE.A. e l’intera comunità delle Compagnie Teatrali Amatoriali costituiscono una realtà culturale indiscutibilmente viva, dinamica, di confronto, di crescita culturale e sociale e di avvio alla passione per le arti sceniche. Il nostro è un Teatro fatto da persone che costruiscono, ognuna con le proprie specificità e caratteristiche, le tante “visioni” che nascono e si sviluppano oltre il lavoro e gli impegni familiari, sera dopo sera, paese per paese. Le sale teatrali e i luoghi dove rappresentiamo i lavori per i quali investiamo passione, tempo, danari ed impegno, rappresentano per molti il primo approccio alle scene, una vera e propria palestra artistica capace di offrire un’insostituibile opportunità formativa, culturale, sociale e aggregativa ma, elemento più importante, sono momenti che costituiscono spesso l’humus sul quale si sono innestate vere e proprie storie di successo”.
– Perché CON.TE.A.?
“Il consorzio è nato dalla volontà di un gruppo di otto Compagnie Teatrali Amatoriali (“Punto & Virgola”, “Il Camaleonte”, “Agitati prima dell’uso”, “Serpiria”, “Divieto d’affissione”, “Suaviter Costruiamo Futuro”, “Dateci un nome”, “Scacciapensieri”) presenti sulla scena laziale da molteplici anni e che possono vantare una più che discreta competenza, con l’intento della divulgazione e sviluppo della passione per le arti teatrali ed artistiche in genere e la individuazione di quelle facilitazioni nei percorsi economici, organizzativi, di gestione degli spazi sia di rappresentazione che per le prove, di divulgazione ed individuazione di nuovi ambiti di fruizione, di interazione con le amministrazioni locali anche attraverso l’abbattimento di sovrastrutture che ne impediscono lo sviluppo ma fornendo la possibilità di utilizzo di strutture efficaci e pertinenti. Abbiamo il desiderio e la volontà di renderci parte attiva e interlocutore valido tra le realtà teatrali amatoriali e gli enti pubblici e privati per consentire, ai tantissimi interessati e fruitori, l’opportunità concreta di abbattere le barriere discriminatorie esistenti e consentire una crescita ed uno sviluppo culturale estremamente ricco di idee e proposte. L’invito alla aggregazione è pertanto rivolto a tutti coloro che sono interessati, sia in forma associativa che singolarmente, allo sviluppo e individuazione di quei processi aggregativi e di avvio alle arti sceniche nonché a rendere la cultura del teatro più a “portata di mano” dell’utente finale così da creare una consuetudine ed un approccio del pubblico anche verso le tante splendide realtà professionistiche del teatro. La cultura in generale, e quella teatrale, non si sottrae a questa logica, va costruita dalle basi e l’approccio e l’avvicinamento degli utenti agli spettacoli va instillata a partire dai giovani che tante potenzialità hanno da esprimere”.
– A chi si rivolge CON.TE.A.?
“I giovani che si avvicinano a questa forma d’arte sono tanti, molti dei quali spinti dal desiderio di intraprendere, nel loro futuro, una conoscenza che li possa instradare sul successivo percorso formativo professionale non solo della recitazione ma anche delle molteplici professionalità legate alla attività teatrale in genere, da quella del tecnico del suono a quella del fotografo di scena, da quella del macchinista a quella del tecnico delle luci e per tutte quelle altre figure di essenziale supporto e logistica necessarie e indispensabili alla buona riuscita di uno spettacolo. Il teatro amatoriale costituisce pertanto non solo un momento essenziale di avvicinamento e di affezionamento dello spettatore, preparatorio ai diversi livelli di performance artistiche, ma anche momento saliente di apprendimento e di confronto, in relazione ai molteplici aspetti interpretativi umani, caratteriali e psicologici ideati dall’autore secondo le proprie fantasie e sensazioni. Ed è per tutto questo che siamo arrivati ad un punto dove il nostro teatro deve avere la stessa conoscenza e visibilità di quello offerto al teatro dei professionisti. È importante ribadire con forza e fermezza che il teatro “amatoriale” non deve e non potrà mai entrare in competizione con il teatro “professionistico”, ma deve convivere ed avere anch’esso una sua dimensione dove nascere, vivere e crescere. Il teatro amatoriale a differenza di quello professionistico deve seguire strade ed intendimenti diversi, ma deve pur sempre avere un’adeguata visibilità. Non vogliamo togliere spazio al teatro dei professionisti, vogliamo solo averne uno nostro e riconosciuto. Noi dobbiamo sedere allo stesso “tavolo” artistico delle compagnie professionistiche pur avendo fini diversi, artistici ed economici per le une ed artistici per le altre! Questo è il punto. Non ci reputiamo una minaccia di “minor incasso” per il teatro dei professionisti ma probabilmente il primo approccio del pubblico al mondo del teatro ed una fucina di idee e risorse pronta a sfornare nuovi talenti da donare al professionismo. Ecco il significato della associazione CON.TE.A.: unirsi per dire al mondo che ci siamo anche noi”
– Per concludere, quali obiettivi si prefigge la vostra associazione?
“La passione è qualcosa di irrefrenabile che vive all’interno di ciascuno di noi e ci fa superare qualsiasi ostacolo. Fare teatro per passione è regalarsi un sogno e donare emozioni. Il teatro amatoriale esiste da sempre ma rischia di morire. È vero che questo è lo stesso rischio che corre qualsiasi attività di carattere artistico svolta a qualsiasi livello. Allora per cercare di far fronte a questa situazione esiste solo la soluzione della coesione e della condivisione. La associazione CON.TE.A. non cerca denaro bensì nasce per cercare di vivere e condividere insieme ad altri gli stessi problemi, le stesse vicissitudini le stesse difficoltà e le stesse gioie. I problemi e le difficoltà che vivono le compagnie amatoriali sono assolutamente identiche per tutte: spazi, burocrazia e costi di messa in scena. È per questo che ci prefiggiamo di far nascere la Casa del Teatro Amatoriale quale luogo di incontro e confronto tra le varie realtà esistenti e di nuova creazione, anche attraverso la realizzazione di un Forum che consenta di mettere in condivisione le diverse esperienze. Proviamo ad unirci ed affrontiamo questi problemi facendo fronte comune. Andiamo dai nostri amministratori e presso le istituzioni rendendoli partecipi dei nostri problemi e delle nostre difficoltà. Se siamo in tanti a far presente gli stessi problemi l’ascolto da parte delle strutture amministrative non può che essere maggiore e sicuramente più attento. Mi piace concludere questa intervista con una illustre citazione di Henry Ford: “A vent’anni come a ottanta, chi continua ad imparare è giovane, chi cessa di imparare è vecchio”. Vogliamo consentire a tutti gli appassionati, di qualsiasi età, la opportunità di partecipazione, coinvolgimento, sviluppo e creatività che la mente umana può sviluppare se non relegata tra i molteplici paletti del formalismo e della burocrazia che troppo spesso soffocano le espressività culturali, perché il Teatro è importante in tutte le sue forme, e l’arte non va etichettata, poiché è l’unica espressione di vera libertà”.
Per contattare CON.TE.A. – contea2016@gmail.com