Entrare al Palais Garnier è una di quelle esperienze che difficilmente si dimenticano. Il tempio dell’opera e del balletto è un luogo magico che incanta qualsiasi appassionato. Se a questo aggiungiamo la possibilità di ammirare la Giselle nel luogo che ne ha visto la nascita più di cento anni fa con un cast di livello mondiale il risultato non può che essere quello di un vero e proprio rapimento mistico.
Gli etoiles Amandine Albisson e Stephane Bullioni hanno letteralmente incantato e ammaliato il pubblico del Palais Garnier con una performance sublime ed incantevole.
La grazia e le movenze della Albisson sono coinvolgenti, suscitano emozioni incredibili, alternando momenti di passione ad attimi di pura drammaticità. Bullion, d’altro canto, conteso dai maggiori teatri internazionali, è uno dei migliori intepreti del balletto capace, come pochissimi altri, di esprimere entusiasmi inauditi.
La Giselle, l’intramontabile balletto romantico nato dalla fantasia di Théofile Gautier e Vernoy de Saint-George, è in scena a Parigi, nell’incantevole scenario del Palais Garnier, dal 27 maggio al 14 giugno.
Il balletto si compone di due atti, il primo riguarda la vicenda della bella contadina Giselle che culmina nella sua morte, il secondo narra la leggenda delle Villi e l’amore di Giselle per Albrecht, impersonificato dal ballerino Friedeman Vogel.
La scena del primo atto è ambientata in un villaggio della Renania dove Giselle vive beatamente con la madre Berthe. La giovane incontra e si innamora di uno straniero che dice di chiamarsi Loys ma che, in realtà, è il principe di Slesia Albrecht. Giselle accetta la corte del giovane ed inizia a danzare gioiosamente, incurante dei continui richiami della madre e delle sue precarie condizioni di salute. Entra in scena Hilarion, il guardacaccia, geloso di Giselle, che scopre la reale identità di Loys. Successivamente, nel villaggio si apre una battuta di caccia a cui partecipa la corte del principe di Curlandia. Tra i componenti c’è anche la principessa Barhilde, promessa sposa di Albrecht. Quest’ultimo viene perciò smascherato, davanti a tutti, da Hilarion. Giselle, scioccata dalla rivelazione, è in preda alla disperazione e impazzisce per il dolore. Il suo debole cuore non regge e Giselle muore tra gli sguardi dei presenti e lo strazio della madre.
Il secondo atto si svolge in una foresta, nel luogo dove è situata la tomba di Giselle. Hilarion, preso dal rimorso, è nelle vicinanze insieme ad alcuni suoi amici. Ad un certo punto, si avverte la presenza furtiva di alcune ombre bianche che altro non sono che le Villi, le anime delle fanciulle lasciate da un amante infedele. Di notte, esse si vendicano attirando a sé i giovani per farli perdere nelle tenebre. La regina delle Villi, Myrtha, accoglie l’appena arrivata Giselle. Hilarion è costretto a danzare fino alla morte. E’ la prima vittima delle Villi. Anche Albrecht, arrivato sulla tomba di Giselle, è destinato alla stessa sorte. Giselle implora, senza successo, la pietà di Myrtha e delle Villi. Condannato a ballare senza sosta, Albrecht è sostenuto e sorretto dall’amore di Giselle. All’alba le ombre bianche svaniscono. Il giovane principe, grazie all’amata contadina, è salvo e si ritrova addolorato ai piedi della tomba della giovane.
Il balletto andato in scena al Garnier è, senza dubbio, favoloso ed indimenticabile. Il corpo di ballo, accompagnato dall’Orchestra dei Laureati del Conservatorio, rivela una maestria assoluta. I pas de deux tra la splendida Albisson e un indimenticabile Bullion sono momenti di poesia, grazia, amore e dolcezza. Si resterebbe per ore seduti ad ammirare ogni singolo gesto. Il loro movimento muscolare è espressivo e romantico. La Albisson, in particolare, libra nell’aria come un angelo privato della forza di gravità, sembra quasi volare sulle onde della musica suadente, dolce e, insieme, drammatica, creata dal compositore francese Adolphe Adam. La maestosa interpretazione di Bullion, recentemente ammirato al Teatro dell’Opera di Roma insieme ad Eleonora Abbagnato (“Le Parc”), denota un’eleganza smisurata e una maestria impareggiabile.
La coreografia, creata nel 1841 per l’Accademia Reale di Musica di Parigi da Jean Coralli e Jules Perrot, è adattata da Patrice Bart, sui bozzetti del compianto Eugène Polyakov. Gli spendidi costumi e le classiche decorazioni sono di Alexandre Benois.
Il cast di tutta eccezione rende l’appuntamento all’Opera di Parigi davvero imperdibile per chiunque si trovi a passare, per lavoro o svago, nella capitale francese.
Giselle
Balletto in due atti
Libretto di Théophile Gautier/Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges
Musica Adolphe Adam
Direzione musicale Koen Kessels
Coreografia Jean Coralli/Jules Perrot
Adattamento Patrice Bart/Eugène Polyakov
Decorazioni Alexandre Benois
Realizzazione delle decorazioni Silvano Mattei
Costumi Alexandre Benois
Realizzazione dei costumi Claudie Gastine
Etoiles, Premiers Danseurs e Corpo di Vallo del Teatro dell’Opera di Parigi
Orchestra dei Laureati del Conservatorio
Dal 27 maggio al 14 giugno 2016
Palais Garnier – Place de l’Opéra, Paris
www.operadeparis.fr