La crisi del Partito Democratico vista da un militante appassionato e fedele alle direttive ma sempre più critico verso le divisioni interne alla sinistra e al protagonismo renziano. Armato di dubbi, sogni e disillusioni, Bobo, nato dalla matita di Sergio Staino nel 1979, si lancia in una nuova avventura.
“Alla ricerca della pecora Fassina” è un romanzo a fumetti pubblicato da Giunti, che si presenta come un “Manuale per compagni incazzati, stanchi, smarriti ma sempre compagni”.
Bobo parte alla ricerca di Fassina, forse un po’ risollevato dalla recente riammissione alla corsa per Sindaco nella Capitale. Un percorso difficile, con false partenze, incontri deludenti, ma con un nuovo amico, un ragazzino rom che si chiama Marlonbrando. E’ proprio vero, come dice Cassese, citando un detto italo-messicano che “ogni popolo ha la sinistra che si merita”. Ma Bobo è un inguaribile ottimista e continua a pensare che “anche se il governo di sinistra è poco di sinistra e se è addirittura brutto, c’è sempre qualcuno dentro che ha cuore e ti aiuta”.
Staino non risparmia nessuno dei protagonisti di ieri e di oggi della crisi del PD, che sembra una nave alla deriva: “Come da tradizione – spiega Ellekappa nell’introduzione- si divide in due e la metà che considera Renzi un usurpatore si divide in tre, Civati, Fassina e altri lasciano il partito”. E aggiunge “Bisogna avere decisamente coraggio, in questa epoca … in cui per essere considerati ‘fichi’ bisogna gettare palate di fango sul Pd…per dichiarare pubblicamente il proprio amore per questo partito…pur conoscendo tutti i suoi difetti”.
Più che alla ricerca di Fassina, Bobo-Staino è alla ricerca di valori perduti, di ideali più forti delle divisioni e anche delle delusioni di tanti militanti, pecorelle smarrite in costante aumento. Ma Bobo è un saggio, un ottimista e sogna una grande rifondazione, un rilancio alla grande per evitare il peggio.
E nel suo viaggio, Bobo incontra tanti compagni, come Molotov che è tentato dai 5 Stelle, Veltroni che rincorre progetti cinematografici e Cuperlo che parla coi teschi come Amleto. Renzi ne esce male, superficiale, narcisista e rissoso, “irresistibimente multitasking”. E’ un romanzo ironico e amaro. Da non perdere l’esilarante epilogo “Vent’anni dopo”, lo scenario politico nel 2035.
Ellekappa, l’altra matita storica de l’Unità, consiglia la lettura del libro “Ad un pubblico adulto di sinistra accompagnato da figli o conoscenti giovani, che possano tenerlo per mano nelle scene più crude in cui l’Autore affonda le mani nella carne viva delle contraddizioni ideologiche”. Peccato che molti giovani potrebbero non comprendere i tormenti di Bobo. Magari non sanno chi sono Veltroni, Chicco Testa, Macaluso… e non lascerebbero tutto per cercare Fassina.Odiano Renzi ma non sospirano per Veltroni né per Cuperlo. Potrebbero anche dire “Nicolini.. Chi?”. E questo, davvero, potremmo non sopportarlo.