Per celebrare il 40° anniversario dei King Crimson, Robert Fripp – eccellente chitarrista, compositore, e co-fondatore della band che cambiò la storia del rock nel 1969 con l’album In The Court Of The Crimson King – ha affidato la rimasterizzazione dell’intera discografia (in stereo e in surround 5.1) al geniale e certosino Steven Wilson, chitarrista, cantante e leader dei Porcupine Tree. Come per ITCOTKC, anche per Larks’ Tongues In Aspic (1973) l’operazione ha una portata filologica e viene proposta in tre formati. La più ricca è il box con ben 15 dischi – tra cui 1 DVD-a e 1 Blu-Ray – che contiene ogni singola nota mai registrata dal quintetto formato da Robert Fripp, John Wetton, David Cross, Bill Bruford e Jamie Muir. Per comprendere a fondo la valenza esegetica del materiale presentato nel sontuoso cofanetto (per nulla costoso, soprattutto se paragonato a prodotti simili di sapore soltanto revivalistico, circa 10 euro a CD) bisogna fare qualche passo indietro.
Nel 1972 i King Crimson hanno già pubblicato 4 album: dopo ITCOTKC (1969) è la volta In the Wake of Poseidon (1970), poi dello splendido e spesso sottovalutato manifesto della musica totale Lizard (1971), e sempre nello stesso anno dell’onirico Islands (tutti già ripubblicati nella 40th Anniversary Series). La formazione originale di ITCOTKC – album che Pete Townshend (The Who) definisce come “uncanny masterpiece” – si scioglie al ritorno dal tour negli States che ha pur riscosso un ottimo successo lasciando Fripp e il poeta/ingegnere delle luci Pete Sinfield a tenere le redini della situazione. La band trova un minimo di stabilità con Mel Collins, Ian Wallace e Boz Burrell e torna in tour anche negli USA per promuovere Islands. Tuttavia le cose non vanno nella giusta direzione – come ben testimonia lo sconcertante live postumo Earthbound (1972) – lasciando nuovamente Fripp da solo e questa volta anche senza Sinfield, con il quale il proficuo connubio artistico termina per inconciliabili divergenze artistiche subito dopo la pubblicazione di Lizard. Fino a ora la chitarra di Robert è stata raramente protagonista assoluta, anche se in crescendo dopo ITCOTKC e parallelamente all’assurgere a leader del gruppo, ma sempre fondamentale nell’economia complessiva della band. Fripp ha uno stile totalmente innovativo e – soprattutto con l’elettrica – lontano dal blues (al contrario di tanti solisti inglesi come Eric Clapton, Ritchie Blackmore, Jeff Beck o Jimmy Page solo per citarne alcuni), con influenze classiche e contemporanee e vicino al jazz nelle scelte melodico-armoniche. Ha una sua voce distintiva, quel suono vellutatamente sostenuto nell’assolo di “21st Century Schizoid Man”, un’eclettica abilità virtuosistica, un’incredibile raffinatezza armonica anche con l’acustica (“Cadence And Cascade”, “Cirkus” e tutta la side A di Lizard). È suo l’originale assolo a base di accordi di “The Sailor’s Tale” in Islands (del resto il maestro di chitarra di Robert – lo stesso di Greg Lake – era un suonatore di banjo).
Nell’estate del 1972 Fripp è tuttavia determinato a portare avanti i King Crimson con in mente qualcosa di completamente differente rispetto al recente passato. Il trio Collins, Boz, Wallace non era adatto a riportare sul palco lo spirito essenzialmente improvvisativo che ha caratterizzato i Crimson fin dagli inizi, ovvero quello di una rock band con un cuore jazz. Vi è dunque bisogno di interpreti diversi, musicisti capaci di sfidare costruzioni compositive formalmente molto complesse ma allo stesso tempo di mente così aperta da poter affrontare incursioni improvvisative in territori inesplorati. Il caso vuole che Bill Bruford, batterista di un’altra prog-rock band che sta ottenendo un grande successo di vendite con The Yes Album (1971), Fragile e Close To The Edge (entrambi del 1972), condivida con Fripp il gusto per il jazz e l’improvvisazione e che si stia interrogando se continuare con gli Yes verso un sempre crescente successo commerciale o intraprendere strade forse meno lucrative ma più gratificanti dal punto di vista della crescita artistica. Fripp conosce Bruford grazie al tour di Islands con i Crimson band di supporto agli Yes ma lo considera un po’ troppo schematico e diretto per quel che ha in mente. Ha anche da poco conosciuto un percussionista molto particolare, Jamie Muir, proveniente dal mondo della free improvisation del chitarrista Derek Bailey e del sassofonista Evan Parker e con un album all’attivo per la nascente ECM di Manfred Eicher The Music Improvisation Company (1970), ma lo considera troppo fuori dagli schemi. Così decide di arruolare entrambi come percussionisti dei nuovi Crimson. L’apporto creativo di Muir nella band è dirompente e aggiunge un grado di imprevedibilità con strumenti esotici e insoliti quali fogli di metallo, richiami per volatili e catene che fanno di Larks’ Tongues in Aspic un altro travolgente exploit nel mondo del rock, sebbene non al livello di In The Court. Nel nuovo organico anche il giovane violinista David Cross – di formazione classica e background country-folk – e il cantante/bassista John Wetton proveniente dai Family, una delle voci più belle e potenti del rock. Tra l’altro Wetton presenta a Fripp il nuovo paroliere Richard Palmer-James (uno dei fondatori dei Supertramp – con il nome abbreviato in Richard Palmer – che abbandona prima del successo). Nasce così il quintetto di LTIA.
Nel sontuoso box si possono ascoltare – tra versioni live e di studio – ben 6 versioni di “The Talking Drum” e “Larks’ Tongues In Aspic (Part. II)”, 7 versioni di “Easy Money”, 8 versioni di “Book Of Saturday” e “Larks’ Tongues In Aspic (Part. I)”, 9 versioni di “Exiles” e 2 versioni live di “21st Century Schizoid Man”, l’unico brano del vecchio repertorio a esser suonato dal nuovo quintetto. Su 15 dischi, 9 CD racchiudono 6 performance dal vivo di cui 2 già pubblicate nella collana King Crimson Collectors Club, 2 precedentemente disponibili in download dal sito DGM Live e 2 performance inedite.
La fedeltà sonora varia: il set del 13 novembre 1972 alla Guildford Civic Hall è buona mentre è quasi hi-fi l’audio dell’apparizione dei Crimson allo show televisivo tedesco Beat Club (il video è presente sia nel DVD che nel Blu-Ray). Testimonianze preziose, perché normalmente una band va in concerto a promuovere un album suonando brani già noti, mentre questi Crimson si avventurano sul palco con una manciata di brani inediti e un’ora di pura improvvisazione. Tutto il materiale presentato in questo splendido box conduce l’ascoltatore a comprendere la nascita e lo sviluppo dei brani che alla fine rendono LTIA un disco unico nel suo genere. Non può passare inosservata una perla come “21st Century Schizoid Man” con Jamie Muir che dopo la registrazione di LTIA defeziona per ritirarsi in un convento buddista. Eccellente, rispetto all’originale del 1973, la rimasterizzazione del 2012, che nella versione surround 5.1 rivela ed esalta ogni dettaglio. Molto interessante il Disc 10, Larks’ Tongues in Aspic Session Reels, con le prove nei Command Studios.
A completare il tutto il remaster del 30esimo anniversario e un CD di alternate takes and mixes a cura di Steven Wilson con una splendida versione inedita per chitarra e voce di “Book Of Saturday”. Tra i memorabilia il download gratuito del concerto al Rainbow di Londra disponibile sul retro della riproduzione del biglietto originario, e 5 foto dei membri della band oltre a un ricco booklet con un’intervista a Robert Fripp e un’analisi storica ricca di dettagli di Sud Smith. Per i meno esigenti sono sufficienti le altre due confezioni: una con CD/DVD-A (la più completa tra le due) e l’altra con 2 CD con le rimasterizzazioni del 40° e del 30° anniversario più qualche versione alternativa e promo radiofonici. Immancabile.